Ero fuori domenica, e quando ho letto la notizia della votazione ha spiazzato anche me. Mi sono incupito anche io per qualche ora, poi mi sono informato… solo un punto del programma delle europee coincide con il programma di ALDE, il resto no. Ho notato che nell’ALDE hanno avuto una pessima impressione del M5S la prima volta.
Leggendo il post ho notato con piacere che Grillo la pensa come me sul futuro del M5S in Europa (il riferimento ad un futuro gruppo Direct Democracy Movement) che ovviamente richiede tempo e condizioni favorevoli. Quindi bisogna andare per passi intermedi e/o provvisori. Nel post e nell’accordo viene specificato che per i portavoce ci sarebbe stato libertà di voto tranne che su punti concordati con il gruppo al parlamento europeo, come era nel caso dell EFDD. Allo stato attuale il 27% delle votazioni sui vari temi in parlamento europeo sono state identiche a quelle del resto del eurogruppo parlamentare. Come abbiamo visto dal parlamento nazionale o europeo, il M5S ha alcune posizioni condivise con le altre forze politiche su tanti temi differenti. Infatti questa estate era spuntato fuori uno studio che mostrava che il M5S nel parlamento italiano aveva votato il 20% delle volte come la maggioranza governativa. Quella in figura qui sotto invece riporta le percentuali di voto coincidente tra i gruppi Europei e il M5S
Viste le premesse, per quanto riguarda gli obiettivi e il programma M5S europeo ho considerato indifferente in quale gruppo parlamentare i portavoce M5S sarebbero andati a finire, fintanto che le decisioni dei portavoce rispetti quanto descritto sopra (libertà di voto tranne su punti concordati e risorse per portare la voce dei cittadini), quindi ho votato la mattina dopo.
E ho votato EFDD. Ho votato EFDD giusto per la comodità di rimanere nello stesso gruppo che si è scelto all’inizio. Allo stesso tempo non mi ha spaventato l’opzione ALDE. È piuttosto noto che il M5S sia per l’europa dei popoli ma non per l’euro attuale, come in passato è stato specificato sul blog. Inoltre c’è da dire che dopo la Brexit, l’Ukip in UE si è proprio disattivato politicamente…
Ma questo non ha impedito a certi attivisti di polemizzare su varie cose come se non si fossero mai informati. Per esempio sul fatto che molti europarlamentari non ne sapessero niente nelle contrattazioni, e di conseguenza anche della successiva votazione. C’è stato un portavoce che incaricato apposta dal resto del M5S Europeo per cercare un altro gruppo europeo, per questo certi portavoce (come Marco Zanni) non sapevano nulla dell’andamento delle trattative, lasciandosi andare a commenti forti. Inoltre se il dibattito fosse stato pubblico settimane prima, probabilmente molte persone e media avversi al M5S avrebbero pressato fin dalla prima ora Guy Verhofstadt e ALDE per non accettare il M5S, come successivamente è avvenuto. Senza contare che probabilmente gli europarlamentari EFDD degli altri sottogruppi avrebbero reagito alla mossa del M5S.
oltre al diffusissimo post di Corrao, c’è un post di Pedicini (candidato EFDD alla presidenza) che spiega la situazione del gruppo europeo, la fretta e la scelta della votazione. Lo riporto:
In merito alla decisione sulle votazioni per la confluenza in un qualsiasi gruppo politico in Europa ponendo la possibilità di uscita dal gruppo Ukip che ci voleva scaricare, perché abbiamo dimostrato di essere troppo diversi da loro, per esempio perché non abbiamo mai messo in discussione la nostra permanenza in Europa.
Ripeto noi siamo la protesta dei cittadini che entra nelle istituzioni e caccia via gli altri, non abbiamo mai detto di voler uscire dall’Europa (che è cosa diversa da uscire dall’Euro). Ukip aveva già iniziato trattarci a piedi in faccia, ogni volta che ci spettava la parola nei dibattiti cruciali la prendeva Farage e non uno di noi. Rivolevano tutti i nostri ruoli dopo che per due anni e mezzo il culo ce lo siamo fatti solo noi. Nel frattempo Ukip spendeva i soldi pubblici, ai quali noi rinunciamo, in maniera incompatibile con i nostri principi, leggetevelo qualche giornale.
Mi sembra abbastanza per muoversi d’anticipo visto che prima della metà del mandato tutti ti vogliono, dopo tutti ti scaricano.
Per questo abbiamo dato mandato ad alcuni di noi, da diversi mesi, per esplorare le possibilità concrete di:
1) formare un nuovo gruppo intorno al nostro programma
2) studiare le condizioni di permanenza in EFDD
3) esplorare le condizioni di confluenza in altri gruppi
4) andare nei non iscritti e guardarsi la partita europea in TV.
La 1 non è andata purtroppo, ma continueremo a lavorarci. La 2 ve l’ho già detto. La 3 ha visto la disponibilità del solo gruppo ALDE visto che i Verdi ci hanno ancora rifiutato. La 4 è la 4.
Evidentemente le condizioni offerte da ALDE ci sono state comunicate solo pochi giorni fa, a ridosso delle elezioni di metà mandato, perché da queste parti così funziona…questo spiega i tempi così ristretti.
A questo punto la miglior cosa è quella di far scegliere on-line agli iscritti.
Sia EFDD che ALDE ci hanno lasciato libertà di voto e di opinione. Per il resto non c’entriamo nulla ne con gli uni ne con gli altri. Per una alleanza di tipo politico bisogna spettare ancora.
Buon voto a tutti.
questo post l’ho trovato ricopiato su un commento. Non sono riuscito a risalire al post originale, anche se successivamente Pedicini stesso ha rilasciato dichiarazioni simili in una intervista video.
Durante la votazione si è ripresentata ancora la discussione (esatto, si discute a differenza di quello che si può pensare) sull’assenza di altre opzioni, lamentando il fatto che il M5S abbia escluso a priori i gruppi con all’interno dei partiti italiani. Per questo, se i cittadini volevano sentirsi rappresentati in un gruppo europeo come il GUE (lista Tsipras) o l’EFN (Lega Nord) o in qualunque altro gruppo europeo con all’interno partiti italiani, avrebbero votato direttamente quei partiti. Il M5S in campagna elettorale nel 2014 ha sempre detto di voler vedere dopo le elezioni gli eventuali gruppi europei. Ecco perché le uniche opzioni valutabili sarebbero state Verdi Europei, ALDE, EFDD ed ECR.
- i Verdi hanno sempre rifiutato. Quindi niente accordo, niente opzione in votazione.
- EFDD (prima EFD) hanno risposto la prima volta, per la seconda volta non c’era bisogno visto che il M5S era già nel gruppo EFDD.
- ECR hanno risposto la prima volta e non sono stati scelti dalla votazione online, poi sono stati esclusi perché un anno dopo i Conservatori e Riformisti di Raffaele Fitto sono confluiti in questo gruppo
- ALDE rispetto alla prima volta evidentemente ha cambiato idea e ha risposto
Durante il voto molti portavoce si sono espressi pubblicamente per rimanere nel EFDD, come molti attivisti che hanno fatto lo stesso durante la discussione in rete del quesito. Poi finito il voto Lunedì alle 12, la sorpresa. Ha vinto l’opzione ALDE con il 78,5%, seguita al 15,8% dall’opzione EFDD. Per essere sicuri, tra attivisti e iscritti ai meetup toscani ci siamo contati e la maggioranza per l’ALDE è stata piuttosto evidente e motivata.
Come l’altra volta, il M5S avrebbe dovuto rispiegare la stessa cosa che disse quando confluì nel EFDD…ovvero che entrare in un gruppo parlamentare europeo mantenendo libertà di voto non vuol dire accettare tutto quello che viene detto o portato avanti dai singoli sottogruppi (altrimenti il PD sarebbe entrato nel gruppo dei socialisti europei anni fa). Ci sono alcuni punti concordati (naturalmente devono essere inerenti al programma M5S europeo e italiano) sulla quale si vota insieme, per il resto libertà di voto. Infatti nelle statistiche di voto si vede la libertà rispetto al resto del gruppo parlamentare europeo. Probabilmente la permanenza nell’ALDE come componente separata sarebbe stata temporanea e non avrebbe cambiato granché nelle posizioni del M5S in Europa in virtù della libertà di voto, in attesa di costruire il futuro gruppo Direct Democracy Movement (che mi piace assai).
Quindi parlare di “svolta europeista” mi pare falso come parlare della “svolta garantista”.
Nel tardo pomeriggio di Lunedì, il Gruppo dell ALDE rifiuta l’accordo con il M5S sconfessando la parola del suo presidente. Come viene specificato in questo articolo e in altri, i membri ALDE dei paesi Nordici sono quelli più avversi all’ingresso del M5S nel loro gruppo. La risposta sul Blog del M5S ha scatenato giustamente l’ironia della rete, ma purtroppo un fondo di verità sulle pressioni italiane ricevute dai membri dell’ALDE c’è stata.
Il presidente di ALDE lascia una dichiarazione video sulla sua pagina in merito a questa vicenda, dicendo che con il M5S ci sono interessi in comune come l’ambiente, la democrazia diretta e le idee sulla trasparenza. Un video che scatena un discreto numero di reazioni avverse tra i suoi sostenitori italiani. Qualcuno scopre che Verhofstadt ha rimosso alcuni post precedenti di chiusura al M5S e chiede addirittura le dimissioni.
Considerando che Guy Verhofstadt è il candidato presidente al parlamento europeo per ALDE, oltre ad essere il negoziatore UE per la Brexit, direi che la sua parola non vale niente, o quantomeno “la sua figura esce danneggiata, come lo stesso parlamento”, citando una europarlamentare del PD al termine di una breve intervista sull’argomento.
Dopo la scelta dell’ALDE, Beppe Grillo e il M5S europeo sono costretti dal voto online a ripiegare sull’EFDD. Alcune persone in rete hanno accusato di non aver fatto una nuova votazione online. La butto lì, probabilmente era già programmata la votazione sulla concessione pubblica dell’energia due giorni dopo o comunque non sarebbe stato corretto fare due votazioni sullo stesso argomento in così poco tempo (seppur con una opzione in meno). Il rientro in EFDD causa delle reazioni nel M5S europeo (non dall’UKIP, come viene specificato in questo articolo) che spingono l’incaricato dell’accordo David Borrelli a fare un passo indietro all’interno del gruppo, in quanto l’accordo con l’ALDE è fallito. La stessa cosa non si può dire di Marco Affronte e di Marco Zanni, che hanno deciso di uscire dal M5S. E vi spiego perché, avendo conosciuto o ascoltato di persona loro due e Borrelli:
- David Borrelli: L’ho conosciuto ad un incontro a Scandicci sul MES China. Ha spiegato la situazione sul MES della Cina e il suo lavoro sulla costruzione della consultazione online sul MES, in modo che tutti i presenti capissero. È un portavoce al secondo mandato, e si nota. Ma allo stesso tempo con il suo lavoro in consiglio comunale prima, e in parlamento europeo poi ha dimostrato di essere una persona di valore che si impegna per i cittadini, le imprese e il M5S, senza ambizioni personali. Per questo si è iscritto all’associazione no-profit Rousseau. Tutto questo impegno non lo butterei via per questo recente spiacevole evento. Questo perché Borrelli è stato incaricato dal resto del gruppo europeo del M5S a fare questo tipo di accordi con altri gruppi parlamentari europei come è stato già specificato, e in ogni caso il M5S in Europa avrebbe portato avanti comunque gli stessi temi.
- Marco Affronte: L’ho incontrato a Italia 5 Stelle 2016 a Palermo, e parlava del suo lavoro in commissione Pesca.
Non mi è sembrato così convinto del suo lavoro, ma per questo non lo avrei espulso.
Ho saputo che lui era stato l’unico europarlamentare ad andare al convegno di Pizzarotti nel 2014, ma per questo non lo avrei espulso.
Lui è di Rimini, dove non è stata presentata la lista M5S nelle ultime elezioni comunali, ma per questo non lo avrei espulso.
Lui ha annunciato pubblicamente di aver votato per rimanere nell’EFDD, ma per questo non lo avrei espulso (anche se un richiamino a tutti quelli che hanno cercato di influenzare il voto lo farei) .
Poi ho saputo che lui ha lasciato il M5S e l’EFDD per andare con i Verdi Europei (Gli stessi Verdi Europei che non volevano il M5S) con motivazioni spiegate in questa dichiarazione. Discorsi già sentiti su “vertici del M5S che decidono”, sulla “Democrazia Diretta violata”, sull’impegno “carta straccia” della multa di 250’000€ per il cambio di casacca. Supponendo che tu abbia ragione, non potevi coinvolgere maggiormente il gruppo europeo M5S, la base, i portavoce locali o altri iscritti per proporre una regolamentazione per le votazioni in rete, visto che esiste un regolamento interno per proporlo? No, ha preferito cambiare gruppo per “lanciare un segnale al movimento che deve cambiare rotta”. Non sono i segnali che cambiano il movimento e , ma le azioni. Azioni come quella di mantenere l’impegno preso con il codice di comportamento che parla di “versare l’importo di €250.000 al Comitato Promotore Elezioni Europee MoVimento 5 Stelle che lo devolverà ad un ente benefico”. Se l’intenzione è lanciare un segnale al movimento per cambiare rotta , dovevi fare l’opposto di quello che hai fatto, sennò agli occhi di chi ti ha sostenuto risulterai non credibile in tutto quello che hai detto.
- Marco Zanni: L’ho incontrato a Italia 5 Stelle a Palermo, e parlava di Euro, Austerità e Banche dimostrando non da quel momento di essere una persona molto preparata. In particolare, io sono arrivato alla fine dell’agorà quindi ho ascoltato la fine dell’intervento con domande e risposte. Zanni ha risposto ad alcune domande dicendo che “per l’uscita dall’euro il referendum non si deve tenere e bisogna attuare l’uscita per decreto appena possibile”. Formalmente è giusto, ma politicamente è sbagliato, visto che il M5S ha sempre parlato di referendum consultivo per aumentare la consapevolezza dei cittadini nelle decisioni più importanti come quella sulla permanenza o meno all’Euro (e sennò il referendum per far entrare l’Italia nell’Unione Europea nel 1989 che l’avrebbero fatto a fare?).
Eppure questo discorso di Zanni lo avevo sentito fare anche da qualcun’altro, però non ricordo…ah sì, da Salvini e Borghi della Lega Nord! Non che sia un pretesto per espellerlo, è successo altre volte di avere posizioni coincidenti con quelle di altri partiti di destra e di sinistra su vari temi. Peccato che io conosca la differenza dei programmi europei di M5S e Lega, e le rispettive proposte sull’Europa ed euro:
La Lega Nord vuole uscire dall’euro senza referendum passando sopra la testa dei cittadini, come fece Prodi con l’entrata dell’Italia nella zona euro. Il M5S pur essendo contro l’euro attuale, vuole il referendum per informare i cittadini e renderli partecipi di una decisione così importante.
La Lega Nord vuole distruggere l’attuale europa per farne una nuova, il M5S crede in una europa dei popoli o comunità europea, e la vuole cambiare da dentro (sennò faceva come per le province, non si candidava). Quindi più che una posizione del M5S, Zanni pare riportare una propria posizione personale (un po’ troppo destrorsa aggiungerei, visto i suoi interventi e lavori). Posizione personale che ha avuto un seguito importante in rete e ha dato dimostrazione di sé quando Zanni ha annunciato pubblicamente di votare per l’opzione EFDD. Quando i risultati sono venuti fuori i sostenitori di Zanni si dichiaravano delusi perché ritenevano il M5S antieuropeo, naturalmente il M5S non lo avrebbe espulso per questo. Però quando si è presentata l’occasione di rimanere nell’EFDD dopo la bocciatura dell’accordo con l’ALDE, lui ha deciso di uscire dal M5S per andare nel ENF di Marine Le Pen (e Salvini). Apparentemente le ragioni di questa uscita sono politiche come spiega Zanni in questa intervista lasciata al Corriere alimentando le convinzioni dei suoi sostenitori, poi gli viene richiesto il motivo per cui non è rimasto nel EFDD dopo il “rientro” del M5S lui parla di “non compromettere la mia immagine, per coerenza”. Personalismo scovato, peccato. Certo che se si sentiva più affine alla Le Pen poteva candidarsi con la lista della Lega Nord, ma probabilmente non sarebbe mai entrato in lista. Per questi casi cito un noto attivista di Scandicci:
Brutta bestia l’ego spropositato. Riesce a farti vedere un tradimento come fosse un atto di coerenza.
Da questa situazione sicuramente qualcosa in più si è imparato:
- Qualcuno (anche simpatizzanti e attivisti) si è accorto che il M5S non è antieuropeista. Con calma eh.
- Chi ha votato su Rousseau (o segue l’attività del M5S) si è informato sull’ALDE e adesso sa che cos’è. E che esiste nella maggioranza “di governo” dell’UE.
- Ora l’opinione pubblica che segue la politica conosce chi è veramente Guy Verhofstadt dopo questa figura meschina che ha fatto.
- L’opinione pubblica o perlomeno una parte di essa si è accorta che il M5S è veramente post-ideologico e non si fa pregiudizi politici se l’obiettivo è lavorare nell’interesse dei cittadini.
- Ora certi giornali, opinionisti, e intellettuali si accorgono che il M5S non è come Farage. È stato divertente vedere i giornali che nel 2014 davano di nazisti, xenofobi, sessisti ai portavoce M5S, per arrivare nel 2017 ad elogiarli (come ha fatto Giannini, parla di “fare politica del M5S”) nel momento in cui hanno tentato di confluire nell’ALDE con le stesse modalità della volta passata.
- Ora tra tutti o perlomeno la maggior parte degli attivisti e portavoce sanno meglio come funzionano i gruppi parlamentari europei, e dopo questo casino mediatico sanno la differenza tra un’alleanza politica e un’alleanza tecnica. E sanno anche che è meglio non fidarsi di certa gente.
- Il M5S si è liberato di alcuni portavoce che potevano essere d’intralcio, visto che da tempo avevano manifestato dei dubbi sulla loro permanenza nel M5S, come Ignazio Corrao ha confermato. In futuro certi finti M5S al governo non ce li voglio vedere.
- Ha stimolato un dibattito di gruppo di attivisti in Toscana su come migliorare le consultazioni online, che continua ancora oggi.
Ora che sul tema i media hanno scassato le scatole per una settimana senza sortire alcun effetto su M5S, non resta che occuparsi delle cose vere che toccano la vita dei cittadini.
Tommaso Romagnoli